• L’ARTE ABORIGENA AUSTRALIANA
È CONTEMPORANEA •

A cavallo tra dicembre 2022 e gennaio 2023 ho avuto l’immensa fortuna di trascorrere tre settimane a Perth, in Australia, dove mi sono potuta avvicinare all’arte aborigena.

Il Western Australia, lo stato di cui Perth è capitale, è uno dei più ricchi a livello culturale, soprattutto per quanto riguarda gli aborigeni.
Tra i vari musei che ho visitato, l’Art Gallery of Western Australia e il WA Museum Boola Bardip sono stati quelli che mi hanno introdotta all’arte aborigena, corrente artistica a me completamente sconosciuta fino a quel momento.

arte aborigena australiana
Particolare del dipinto Wilkinkarra Men’s Camp, Long Jack Phillipus Tjakamarra (1975) – WA Museum Boola Bardip

La storia dell’arte aborigena inizia tanto tempo fa, ciononostante è annoverata tra le correnti artistiche contemporanee. Lasciate che vi spieghi perché.
I motivi geometrici che ora ammiriamo su tela, venivano un tempo raffigurati su pareti rocciose, sul corpo o su articoli cerimoniali e, soprattutto, disegnati sulla sabbia o sulla terra accompagnati da canzoni o storie. Pensate che ci sono siti in Australia in cui le pitture rupestri risalgono ad almeno 65.000 anni fa. Questo rende gli aborigeni una delle più antiche culture continue del pianeta.

Ma quando nasce esattamente?

Tuttavia, l’arte aborigena su tela e tavola è iniziata solo cinquant’anni fa e precisamente negli Anni ’70.

Fu solo nel 1971, infatti, che Geoffrey Bardon, un insegnante che lavorava con i bambini aborigeni in Papunya, notò che gli uomini aborigeni, mentre raccontavano storie agli altri, disegnavano simboli sulla sabbia.

Geoffrey Bardon in compagnia di un artista aborigeno

Li incoraggiò allora a mettere queste storie su tavola e tela, e da lì ebbe inizio il movimento artistico aborigeno.

Da quel momento, l’arte aborigena australiana è stata etichettata dagli esperti come la più interessante forma d’arte contemporanea del XX secolo.

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The Escape, Phyllis Thomas (2002) – Art Gallery of Western Australia

Vi starete ora chiedendo come abbia reagito il mercato dell’arte a questa introduzione d’oltreoceano. Ebbene, questa nuova corrente sembra essere davvero apprezzata da collezionisti e istituzioni culturali. Pensate che l’opera più costosa finora, “Warlugulong” dell’artista Tjapaltjarri, è stata venduta nel 2007 alla National Gallery of Australia di Canberra per oltre 2 milioni di dollari

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Warlugulong, Clifford Possum Tjapaltjarri (1976) – National Gallery of Australia (Canberra)

L’arte aborigena e la rinascita culturale

L’arte aborigena contemporanea è stata un vero incentivo per le comunità aborigene più remote, essendo in molti luoghi l’unica attività commerciale a fornire un reddito significativo. Oggi l’arte aborigena è molto diffusa ed è prodotta in centinaia di comunità remote in tutta l’Australia e da artisti aborigeni urbani.

Inoltre, il movimento artistico ha contribuito a rafforzare cultura e tradizioni nella società aborigena. L’ammirazione dell’Occidente per l’arte aborigena e la nostra disponibilità a pagare per essa ha aiutato finanziariamente gli aborigeni e, cosa più importante, conferito loro prestigio, maggior confidenza e, soprattutto, rispetto.

Possiamo affermare con certezza che supportare l’arte aborigena ha un effetto secondario nel sostenere la lingua e la cultura delle famiglie indigene che hanno scelto di vivere in luoghi remoti, legati alle proprie terre ancestrali.

Gruppo di aborigeni intenti a danzare, Western Australia

Come spesso accade, anche in questo caso l’arte assume un ruolo che va al di là della semplice estetica. Funge da ponte tra due culture –quella Occidentale e quella aborigena– e contribuisce a generare comprensione, abbattendo le barriere del pregiudizio.


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