VIAGGIARE PER CONOSCERE POPOLI E CULTURE
È sempre difficile parlare di viaggi perché non c’è un modo giusto o migliore per viaggiare, sta a ognuno trovare la propria modalità e sentirsi a proprio agio in quello che sta facendo.
Noi abbiamo sempre viaggiato per conoscere luoghi, persone e culture.
Siamo Giulia e Guido e dal 2018 siamo diventati compagni di viaggio, oltre che di vita. Ci siamo conosciuti in un piccolo paesino sulle Alpi italiane chiamato Macugnaga molti anni fa.
Come abbiamo iniziato a viaggiare?
Dopo brevi viaggi in Scozia, Inghilterra e Italia, nell’ottobre 2018 siamo andati in Iran per due settimane. Ci siamo trovati così bene che non volevamo andarcene. Le persone sono estremamente accoglienti e generose, le moschee e gli altri edifici sono straordinari e il Paese è ricco di storia.
Naturalmente, eravamo ben consapevoli della situazione politica e del codice di abbigliamento, ma questo non ci ha impedito di fare domande e di ascoltare diversi punti di vista. Abbiamo esplorato l’Iran viaggiando come fanno gli abitanti del posto, cioè usando i mezzi pubblici e i taxi condivisi. Anche questo fa parte dell’esperienza culturale che cerchiamo quando viaggiamo.
Il nostro viaggio più lungo: La Via della Seta
Viaggiare per conoscere altri mondi ci è piaciuto così tanto che, nel 2019, siamo partiti per realizzare un sogno: La Via della Seta. Siamo stati in viaggio per cinque mesi. Siamo andati da Milano a Pechino e poi siamo tornati a Milano passando per Mosca seguendo la ferrovia Transmongolica.
E il lavoro? L’abbiamo messo in pausa. Guido era un infermiere in Scozia e Giulia un’insegnante di inglese freelance a Milano.
La ricchezza culturale che ci ha dato questo viaggio è enorme. Ci ha reso più consapevoli del mondo, dei Paesi e delle culture troppo spesso ignorate e dimenticate. Ha cambiato il nostro concetto di tempo e ci ha fatto rallentare.
Tornare in Europa non è stato facile. Tornare al lavoro non è stato facile. Vivere il Covid-19 e i suoi lockdown non è stato facile. Ma siamo riusciti a partire di nuovo, sempre grazie ai nostri lavori, e a ottenere un visto speciale per la Nuova Zelanda, dove ci troviamo attualmente. Vivere e lavorare in questo Paese ci ha permesso non solo di esplorarlo a fondo, ma anche di viaggiare nelle isole del Pacifico e scoprire culture ancora diverse e interessanti.
Cosa significa viaggiare per scoprire nuove culture?
Significa, innanzi tutto, rallentare. Viaggiare più lentamente ti da la possibilità di entrare in connessione profonda con il cibo, le usanze e le persone locali.
Piuttosto che andare solamente nelle principali destinazioni turistiche, ci piace scoprire meraviglie meno conosciute e imparare qualcosa della cultura e della storia del luogo che stiamo visitando.
Ci piace camminare nelle vie secondarie e osservare ciò che ci sta intorno.
Un esempio?
A Samarcanda, in Uzbekistan, un muro divide la parte più turistica dalle case delle persone locali, così che i turisti non vedano la città normale e meno ricca. Ci sono, però, delle porticine che collegano questi due mondi e noi abbiamo deciso di “andare dall’altra parte”. Lì abbiamo visto le case, le stradine con le canaline di scarico a lato o in mezzo, abbiamo trovato piccole moschee antiche, ricche di decorazioni fatte a mano, siamo stati invitati da un panettiere a vedere il suo forno e Giulia è anche stata circondata da bambine all’uscita da scuola che volevano dire due parole in inglese!
Le emozioni che provi e la vita che scopri quando vai oltre il muro del turismo veloce e di massa è il motivo che ci spinge a viaggiare.
Potrei anche parlare per ore di quando siamo stati 5 giorni in famiglia in un villaggio a Taveuni, un’isola della Fiji, e di come abbiamo passato la domenica con loro cucinando e mangiando per terra. Oppure di quando siamo andati con questa famiglia a cercare in mezzo alla giungla il fiore dell’isola, che cresce solo lì, il Tangimoucia.
E come dimenticare, sempre in Uzbekistan, il museo d’arte di Nukus, o meglio il Museo Statale d’Arte della Repubblica del Karakalpakstan dedicato a Igor Fëdorovič Stravinskij (1882-1971), che ospita non solo una vasta collezione di oggetti uzbeki dal terzo secolo a.C. fino ad oggi, ma anche la seconda più grande collezione d’avanguardia russa (Russian avant-guard) al mondo. Stravinskij si trasferì in Karakalpakstan (nome della provincia di Nukus) negli anni ‘50 e iniziò a collezionare numerosi oggetti e opere d’arte di artisti famosi e non. Quando aprì il museo nel 1966, diede uno spazio all’arte sia Indigena sia russa che altrimenti sarebbe andata perduta, anche a causa della censura e delle leggi proibitive imposte da Stalin, per cui Stravinskij stesso era considerato “nemico del popolo”.
Il nostro blog di viaggi
Questi sono solo alcuni esempi delle esperienze culturali che abbiamo vissuto nel corso dei nostri viaggi, puoi trovarne tante altre nel nostro blog, mignontravels.com, dove condividiamo itinerari e consigli di viaggi prestando sempre attenzione proprio alle esperienze culturali.
Nel blog ci piace condividere le nostre storie ed esperienze, non per metterci in mostra e raccontarti la nostra vita privata, ma per rendere il tuo viaggio più facile e per aiutarti a muoverti anche quando sembra troppo difficile o impossibile da fare.
Certo, quando scopri altre culture non è tutto rose e fiori, ci sono cose che possono non piacere, come la forte società patriarcale a Fiji, o le politiche di censura in Cina, ma viaggiare e conoscere non significa accettare tutto e far finta di niente, significa imparare, ragionare e sviluppare un pensiero critico su come gira veramente il mondo.
Durante il tuo prossimo viaggio, se ti accorgi che stai correndo troppo, fermati ad osservare le persone, i dettagli, fai una domanda in più, sii curiosa/o. Siamo profondamente convinti che questo avrà un impatto molto profondo e renderà unico il tuo viaggio.