chi sono artefortuna

• la Mission di artefortuna •

Creare contenuti culturali e condividerli sulle principali piattaforme social per educare un pubblico ampio agli ideali dell’arte.

• la Vision di artefortuna •

Abbattere i metodi tradizionali di comunicazione culturale, spronando le nuove generazioni ad avvicinarsi al mondo dell’arte con curiosità e passione.

• Cos’è artefortuna? •

artefortuna nasce inizialmente come una sorta di “scatola”, se vogliamo usare una metafora. 

La caratteristica che più mi contraddistingue è la curiosità: viaggio tanto e adoro scoprire posti nuovi. Più o meno da sempre, ho l’abitudine di scattare molte foto durante i miei viaggi.

Nel luglio 2018, in vista di un’imminente partenza per la Grecia, chiesi a me stessa: “che fine faranno tutte queste foto?”. Avrei voluto condividerle e magari parlarne con qualcuno che avesse i miei stessi interessi. Ed è così che ho deciso di aprire il profilo Instagram di artefortuna, come un piccolo “portagioie” pieno di emozioni e ricordi.

Tra opere di Arte Aborigena su corteccia presso la Tim Melville Gallery di Auckland (NZ)

Col passare del tempo, mi sono resa conto della potenza comunicativa dei social media e ho deciso di andare oltre la semplice condivisione di foto. Sono uscita allo scoperto e ho cominciato a parlare di ciò che più mi appassiona, fin da bambina: l’arte, in tutte le sue forme. L’obiettivo? Trasmettere questa passione. Invogliare il pubblico a scoprire cose nuove visitando mostre, musei, gallerie, fondazioni e, naturalmente, viaggiando. 

Mi piace spesso modificare il detto “il lavoro nobilita l’uomo” in “la cultura nobilita l’uomo”. Ed è questo che fa e che continuerà a fare artefortuna: condividere cultura, affinché tutti possano beneficiarne.


Curiosità: il nome che ho dato a questo progetto, artefortuna, nasce da un ricordo di quando ero bambina e ascoltavo l’opera lirica con nonna Livia. Quando ascoltavamo la famosissima aria “Largo al factotum” del Barbiere di Siviglia di Rossini, scambiavo le parole di Figaro “a te fortuna non mancherà” per “arte e fortuna non mancherà“. Scoprii solo molto tempo dopo quale fosse la vera frase. È un aneddoto che mi fa sempre sorridere, pensare a nonna–che non c’è più–e ricordare l’arte.

• Chi è Giulia Pianelli? •

Possiedo una laurea magistrale in Global Marketing e una triennale in Economia per i Beni Culturali, conseguite a pieni voti rispettivamente presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e l’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Ho sempre sognato di lavorare nel mondo dell’arte, ma per motivi personali ho scelto la strada “facile” invece di quella “giusta” e, terminato il percorso triennale, mi sono buttata a capofitto sul marketing, conscia che mi avrebbe garantito opportunità lavorative decisamente migliori–quanto meno nel breve termine–e così è stato.

Ho fatto varie esperienze lavorative, tra cui tre all’estero (due volte nei Paesi Bassi e una in Spagna), in diversi settori: dall’arte al turismo, dall’educazione al mobile marketing. Per circa 5 anni ho lavorato come Marketing Project Manager per diverse aziende e agenzie; una di queste è Bending Spoons, nota in Italia per aver sviluppato l’app Immuni.

Nell’ultimo anno e mezzo circa, ho lavorato come Freelancer, occupandomi non solo di mobile marketing, ma anche di Project Management nel settore culturale (più info sul mio sito professionale di Art Management).
Aver aperto artefortuna mi ha permesso di “rientrare” in quel network di musei, artisti, gallerie, fiere, agenzie stampa da cui ero rimasta esclusa a causa delle mie scelte accademiche e lavorative.

Giulia Pianelli
Tra “i miei” Māori all’Auckland Art Gallery Toi o Tāmaki

Dopo due anni di relazione a distanza Italia – Nuova Zelanda con Lyle, il mio ragazzo australiano, ho deciso di raggiungerlo nella meravigliosa Auckland. L’intento è quello di approfondire le culture Indigene, in particolare Māori e Aborigena, e i loro tipi di arte possibilmente tramite un Dottorato di Ricerca (PhD). Ne parlo spesso sia sui social sia qui sul blog. Al momento lavoro come Marketing and Communications Coordinator presso Te Tuhi, un importante centro d’arte contemporanea nel cuore di Auckland.

Il mio sogno nel cassetto è aprire una galleria d’arte in cui esporre artisti First Nations, e sto facendo di tutto per realizzarlo.