• “SMARRITI IN UNA SELVA LUMINOSA”: MOSTRA DI AFRAN A DESIO •
“Smarriti in una selva luminosa” è il titolo dell’ultima personale di Afran, inaugurata il 1 aprile presso il Museo Scalvini di Desio (MB). Curata da Cristiano Plicato in collaborazione con la MA-EC Gallery di Milano, la mostra si sviluppa nelle sale del piano nobile della splendida Villa Tittoni, sede del museo.
Chi è Afran?
Francis Nathan Abiamba, in arte Afran, è un artista originario del Camerun che vive e lavora a Lecco, in Lombardia.
Nonostante la sua giovane età (classe 1987) può già vantare diversi successi in ambito artistico. Tra questi, la partecipazione alla 59ª Biennale Arte di Venezia del 2022 nel Padiglione del Camerun e la collaborazione con la casa di moda Diesel.
La mostra a Desio
La mostra personale di Afran a Desio espone alcune delle opere più significative dell’artista, tra dipinti, sculture e alcune installazioni site-specific.
In particolare, si può apprezzare la maestria con cui l’artista lavora il denim, tessuto che egli utilizza sia come tela sia come materiale per realizzare i suoi iconici busti. Il focus ricade proprio questi ultimi, ispirati a figure di un certo spessore e note ai più come il David di Michelangelo, Napoleone e Dante Alighieri.
Queste sculture, oltre a essere incredibili tecnicamente, si fanno portatrici di un messaggio ben preciso. La copiosa stratificazione dei jeans consente sia di vestire sia di svestire gli austeri personaggi raffigurati, non tanto per smorzarne l’importanza quanto per riflettere sull’effimerità del tempo e della storia.
La ricerca artistica di Afran si concentra, non a caso, sulle grandi contraddizioni della nostra epoca. La stessa scelta del denim permette di celare oggetti pieni di significato dietro le apparenze. Ed è proprio attorno al concetto di apparenza–intesa come volontà di apparire–che si sviluppano molte sue opere, tra cui i famosi Funghi “social”.
Afran questiona la superficialità del mondo in cui viviamo, portata allo stremo dalla diffusione massiva dei social media. Al giorno d’oggi, la nostra presenza sui social diventa quasi un obbligo e questo può indurre a dare importanza solo all’apparenza, trascurando l’autenticità delle cose.
Ed è così che, tra pacchi Amazon che diventano cavalli di Troia da accogliere in casa propria o velli d’oro da idolatrare, funghi allucinogeni ricoperti dai loghi delle più note piattaforme social e personaggi iconici vestiti di denim, l’artista ci trasporta in un mondo all’apparenza attraente, ma che ci invita a riflettere su un messaggio molto profondo.
Info pratiche
La mostra è visitabile fino al 30 aprile con i seguenti orari: dal giovedì alla domenica 10.30-12.30 e 15.30-18.00. L’ingresso è libero.
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